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VILLA ATTIAS

L'unica memoria che resta di questo gioiello è nel nome della piazza dove era ubicata: "Attias". L'Ufficio toponomastica del Comune di Livorno, ottenne che almeno esso fosse conservato (il 5 febbraio del 1966).  L'opera di speculazione edilizia, celata dietro l'astuto mascheramento di "opera di riqualificazione" (così come antecedentemente avvenuto per la devastazione dell'antico quartiere della Venezia e di Via del Mulino a vento), non ha avuto alcun riguardo nei suoi confronti. I picconi, nel 1970, hanno cancellato ogni sua traccia. Stessa sorte fu riservata anche alla vicina Villa Medina e al suo rigoglioso parco. Quanto la guerra aveva lasciato indenne, il nuovo Piano Regolatore spazzò via senza indugio alcuno. Purtroppo le uniche immagini che abbiamo della Villa, sono state scattate prima della sua demolizione dallo studio "Foto Arte". Sugli interni della Villa e il suo progetto di ampliamenti, restano i disegni del pr
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LA PIAZZA GRANDE DI LIVORNO

"Questa bella piazza livornese, si cui si impernia e si conferma tutto il Centro Storico, cioè la meraviglia della Città Medicea, modello ideale dell'Urbanistica tardo-rinascimentale fiorentina è un antico esempio, tanto pregiato quanto poco noto, di grande composizione edilizia urbana volutamente unitaria ed integrale, compiuta, organica e armonica. pertanto merita rievocarne le vicende più essenziali (tecniche, materiali) per una sua migliore considerazione da parte anche degli stessi cittadini, oltreché degli studiosi, degli artisti, dei turisti, ecc. anche se la Guerra ed il Dopoguerra hanno guastato in gran parte questo tipico complesso monumentale, un tempo assai apprezzato anche fuori d'Italia. Non potendo intrattenerci troppo sugli eventi più particolari che si ricollegano a tale Piazza ed ai suoi Monumenti (per i quali rimandiamo alle guide e storie ben note: Targioni, Repetti, Vivoli, Vigo, Piombanti, Guarnieri, Guerrieri, Galletti, GITT, ecc. nonchè al nost

IL CANTIERE NAVALE ORLANDO, VANTO DI LIVORNO

Ho trovato questo articolo di Rinaldo de Giacomi, all'interno del periodico "" n. del. Ripercorre la storia del primo cantiere nautico italiano, vanto dell'Europa intera. Piange il cuore a ripensare alla sua evoluzione e alle conseguenze nefaste che la sua chiusura ha comportato, sia a livello occupazionali che economico, nel nostro territorio. Buona lettura. "Un peso decisivo sull’economia livornese ebbero per molti decenni le iniziative degli Orlando; singolari e prestigiose figure qualificarono questa famiglia in vari campi. Mi limiterò a trattare l’attivita degli Orlando nel settore dell'industria, tralasciando o sfiorando appena, quella da essi svolta sul piano della politica e della cultura. Don Giuseppe Orlando nativo di Siracusa a decedeva nell’estate del 1825 1asciando una nidiata di figli tutti in tenerissima età: Luigi nato nel 1814, Salvatore nato nel 1818, Giuseppe nato nel 1820, Paolo nato nel 1824. Don Giuseppe Orlando era un uo

LIVORNO E IL GIOCO DEL LOTTO

Antonio Piemontese, 1784 -  Collezione Miramare, Trieste Il gioco del Lotto nasce a Livorno, così come ci viene testimoniato dal Piombanti, nella sua Guida storica ed artistica della città e dei contorni di Livorno a pag. 239: Il governo introdusse in Toscana il giuoco del Lotto, che prima chiamavasi giuoco di Genova, nel 1739. Dieci anni dopo se ne faceva in Livorno la  prima estrazione, sotto le logge di questa allora dogana.  Nel 1784 vi fu posto perciò un palco nuovo dipinto dal nostro Giuseppe Terreni. Appresso l'uffizio dell'estrazione si trasportò nella vicina casetta, accanto all'ingresso dell'ospedale, in cui stette fino a tutto il 1863. Presentemente questo immoralissimo giuoco, contro il quale tanto s'è detto e scritto nel passato, lo hanno reso anche più generale diminuendo il prezzo dei biglietti.

I NEGOZI DI LIVORNO TRA LA FINE DELL'800 E I PRIMI DECENNI DEL '900

Facciamo un tuffo nel passato per ricordare quanta maginificenza c'era per le vie di Livorno alle fine dell'800 e nei primi decenni del '900, iniziando dalle caratteristiche botteghe del quartiere ebraico. A leggere quest'articolo, tratto da un manoscritto dal titolo "Livorno che fu" e firmato G.P.D., e poi girar oggi per le vie della nostra città, ti si stringe il cuore. Testo tratto dalla "Canaviglia" anno 2 n. 1 Gennaio-Marzo 1977 La Sinagoga nel 1875 "Iniziamo da Via Cairoli, come la via che ha subito la più profonda trasformazione dai più lontani tempi. Fu solo infatti nel 1925 - o giù di lì- che la vecchia "Via del Casone" ed il dietro del Duomo subirono una totale, profonda trasformazione. Qui i negozi (le "botteghe" come allora più comunemente le chiamavano!)si allineavano ai due lati, ininterrottamente, vendendo ogni genere di merce, per tutti i gusti e per tutte le borse... Fra i più originali ricordiamo