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Il Pentagono del Buontalenti






Era il 27 giugno del 1421 quando la Repubblica di Firenze acquistò dai Genovesi, per ben 100.000 fiorini, il Castello di Livorno.





Il castello di Livorno in una stampa del 1500


Il programma politico mediceo si incentrava su un ampliamento delle strutture militari, cantieristiche e portuali già esistenti. Così iniziò la progettazione della Fortezza Vecchia. Scopo della sua realizzazione è prevalentemente difensivo e finalizzato alla difesa del porto di Livorno dalle scorribande saracene, ma anche di creare uno scalo a mare concorrenziale, rispetto a quello di Pisa.

I lavori iniziarono nel 1506, quando l'architetto Antonio da San Gallo viene chiamato a Livorno per la redazione di un progetto di fortificazione in cui potessero essere incardinate le due strutture già esistenti, Il Mastio di Matilde e la Quadratura dei Pisani.



Livorno in un dipinto di Giorgio Vasari del 1556
Il figlio di Cosimo I de' Medici, Francesco I diede impulso per l’ampliamento del borgo e nel 1575 diede incarico all'architetto Bernardo Buontalenti di progettare la pianta della nuova città di Livorno. Tale progetto prevedeva la costruzione di un centro abitato chiuso all’interno di una cinta muraria pentagonale, chiuso da possenti bastioni e fossati, che si integrava con il nucleo abitato preesistente.
Una copia del progetto del Buontalenti


Nel 1602 e 1603 si lavora alla gagliarda e si finiscono i fossi a torno a città servendo la terra per i bastioni (…) si finiscono i fossi e tutti i baluardi e pivellini e si da acque alli fossi” Così scrive padre Nicola Magri nel 1647 nel suo scritto “Origine di Livorno in Toscana”, a pagina 190.


Nei primi anni del Seicento al cantiere dei fossi, diretto da Claudio Cogorano, lavoravano ben 2000 schiavi e 5000 contadini.
I lavoratori venivano reclutati con la“comandata”, che era semplicemente l’obbligo di prestare la propria opera e quella dei loro animali da soma. C’erano anche degli operai salariati con una paga miserrima che non gli permetteva neanche di mantenersi.

Una seconda importante modifica al progetto del Buontalenti portò all’aumento di aree edificabili all'interno della città, fu iniziata la costruzione del quartiere della Venezia Nuova.

Verso la fine del XVII secolo, un ulteriore accrescimento dell'abitato comportò la distruzione di parte della Fortezza Nuova e la creazione di altri canali all'interno del quartiere della Venezia, che divennero le principali arterie commerciali della città, tanto che lungo i corsi d'acqua si aprirono magazzini e depositi di merci; al contempo, l'ultimo tratto del preesistente Canale dei Navicelli fu deviato nello specchio d'acqua antistante alla Fortezza Nuova.
Stampa che riproduce la città di Livorno nel 1700

I fossi erano sottoposti ad una costante opera di salvaguardia e di pulizia. Basti pensare che sui loro fondali venivano coltivate le ostriche.
Era presente anche un sistema di cateratte con la funzione di migliorare il flusso delle acque e creavano una corrente naturale a miglioramento della navigabilità dei barconi.
Seguono immagini d’epoca e cercherò, prima possibile di scrivere un nuovo post con immagini dei giorni nostri.
Il ponte di Santa Trinità
La Fortezza Vecchia e via San Giovanni
Gli scali Saffi e gli scali Olandesi
Il Pontino
La dogana d'Acqua nel 1800
La caserma La Marmora
Il ponte di marmo





Le scuole Benci























































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