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Dare la colpa al filobus!







Modo di dire tipico livornese, nato da una discussione tra il vescovo e il sindaco di Livorno. Motivo del contendere era la presenza di alcune crepe nella chiesa di Santa Maria del Soccorso. Il vescovo ne attribuiva la causa alla linea del filobus, che passava accanto al luogo sacro, il sindaco sosteneva che fossero dovute alla mancanza di manutenzione. Di qui la famosa affermazione “te dai la colpa al filobusse!”.
Viene utilizzata, comunemente, quando qualcuno non vuole assumersi le proprie responsabilità ma le attribuisce agli altri.
Questo aneddoto mi è rivenuto in mente, riflettendo sulle tristi vicenda di Aamps, venute alla ribalta in questi giorni.
Che sia solo colpa del PD?
Forse sarebbe meglio dire che è soprattutto colpa del PD e di come ha, disinvoltamente, gestito un po’ tutte le Aziende Partecipate livornesi. Poltronifici di comodo, con manager al timone talvolta "azzardati” e piante organiche spartite a pioggia.
Inevitabilmente poi il conto da pagare arriva, solo che a farlo siamo sempre noi poveri cristi.
La situazione di Aamps veniva spesso illustrata alla stampa con annunci “beneficamente elettorali”. Così già nel 2010 vi fu un primo vaticinio dell’allor sindaco Cosimi, che annunciava la chiusura, come per i quattro anni precedenti, con un utile di bilancio. Tuttavia, contemporaneamente, si avviava “la saga dei debiti inesigibili di Aamps”.
Nel 2009 si dava atto che c’era un’evasione della tariffa sui rifiuti del 14%, pari a circa 21 milioni di euro.
Situazione nota ma che non ha portato ad alcuna azione concreta per il recupero dei crediti.
Perché sono stati fatti diventare “inesigibili”, se quando non paghiamo qualcosa sono disposti a venderci, oltre la casa, anche l’anima?
Altra tara debitoria fu generata dall’esternalizzazione di alcuni servizi dell’azienda, fin dagli anni 2000, che comportò una maggiorazione della spesa di 800.000 euro l’anno.
Situazione altrettanto nota che, tuttavia, non ha comportato la reinternalizzazione dei servizi.
Aria nuova sarebbe dovuta spirare su Livorno dopo la vittoria del Movimento 5 Stelle.
Annunci ottimistici su Aamps per i quasi un anno e mezzo di governo, non sostenuti da una solida strategia aziendale. A capo dell’azienda sono stati posti manager, che a definirli “improbabili” si rischia di essere tacciati di “ottimismo estremo”. Nessun piano industriale degno di questo nome. Avendo le mani libere ed essendo quella dei rifiuti una delle “stelle” del Movimento, si poteva mettere alla sua guida una delle menti illuminate della politica Zero Waste, che il mondo intero ci invidia. 
Addirittura, Rossano Ercolini, aveva offerto gratuitamente la propria consulenza.
Come mai, se la situazione era così gravemente compromessa, i libri in tribunale non sono stati portati subito, a luglio 2014, quando la nuova amministrazione si era insediata?
Perché si è preferito perdere tempo, facendo ulteriormente aggravare la situazione dell’Azienda?
Come mai nemmeno il sindaco penta stellato ha fatto nulla per recuperare gli oltre 11 milioni dei debiti, pur essendo stato approvato un atto del Consiglio Comunale che dava mandato ai dirigenti comunali di agire il tal senso?
Perché non è stata avviata l’azione legale nei confronti degli istituti bancari, per gli eccessivi interessi bancari? Ci abbiamo rimesso anche 70.000 euro in consulenza esterna ad avvocati, da cui è emerso che potevano essere recuperati circa 6 milioni di euro.
Infine, perché non sono stati subito reinternalizzati i servizi affidati a ditte esterne, che avrebbero permesso di risparmiare 800.000 euro l’anno?
Che sia sempre colpa del filobusse?

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