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LE ACCADEMIE DI LIVORNO

Stemma dell'Accademia Labronica



Fin dal '600 a Livorno erano presenti numerose Accademie, con lo scopo di divulgare e favorire lo studio delle lettere, delle arti e delle scienze.
Sono rimasta colpita dalla loro quantità e dal fatto che hanno avuto spesso una vita breve. Suggestivi i loro nomi: Accademia dei Dubbiosi, degli Aborriti, dei Floridi, dei Curiosi della Natura, degli Affidati, dei Compartiti, dei Toscolidi, delle Stanze Civiche, del Goldoni, ecc.
Spazzate via dal libeccio?
Se avete la pazienza e la voglia, vi invito ad approfondire.

Dalle testimonianze rintracciate nei testi di Piombanti,  Repetti e del Volpi, apprendiamo che:
"La prima Accademia Letteraria fu quella dei Dubbiosi, fondata dal cronista Niccola Magri (1644), sotto gli auspici di Lodovico da Verrazzano governator di Livorno. Aveva nel suo stemma una galea in mare, con una croce rossa nella bandiera, la quale fu poi adottata dall'Accademia delle stanze Civiche.
Teneva le adunanze nel palazzo del governatore, e nel 1662 fissò la sua residenza presso il teatro di Via Remota".
Il Volpi descrive le stanze in cui gli accademici si riunivano: "questo locale è munito di bellissima sala di uguale grandezza a quella di sopra della Comunità, e di varie stanze annesse elegantemente addobbate; vi è il giuoco del biliardo, e vi si tengono i giuochi permessi per ricreazione e trattenimento degli Accademici. Nel carnevale, e in straordinarie circostanze, vi si danno delle sontuose feste di ballo; vi si ammettono i forestieri purché sieno introdotti da un Accademico".
Tornando al Piombanti:
"Nel 1683 sorse l' Accademia degli Aborriti; la sua impresa era una cometa col motto Splendei odiosus, o coll' altro: M'aborre il mondo, e pur in ciel risplendo. Ebbe per primo principe Giovati Battista Bonfigli, uno dei migliori tipografi di quel tempo; da lui fu composto e dedicato a Cosimo III un libro in versi che ha per titolo: Gioie poetiche per la liberazione di Vienna.
Nasceva nel 1706 l' Accademia degli Affidati, e, quattordici anni dopo, quella degli Affezionati, che prese stanza nel teatro di Via Remota di cui ebbe cura speciale. Nel medesimo secolo ebber vita le Accademie dei Compartiti, l'Ercolabronica Ligurina o dei Toscolidi, la Livornese o Formale, alla quale appartenne anche il nostro dotto concittadino Anton Filippo Adami, che, il 26 Settembre 1723, vi lesse un suo: Carmen de Civitate et Portu Liburni; e l' altra dei Curiosi del la Natura, la quale fiorì sotto l'archeologo proposto di Livorno Filippo Venuti.
Nel 1721 si formava l'Accademia dei Floridi al Vecchio Giardinetto (Via Strozzi), i cui statuti furono poi approvati da Ferdinando III nel 1797; si proponeva di solennizzar la festa di ringraziamento nella Collegiata, pel voto del 27 Gennaio 1742, di mantenere una scuola di nautica ed una di lingua inglese, di fare operazioni finanziarie in pro del commercio, di dar feste di ballo ed altri pubblici divertimenti; i soci non potevano esser più di 120 e pagavano una tassa mensile.
L'arme sua è un bugno d'api situato in amena campagna col motto: Omnia libant Floridi.
Cessata dopo molti anni, si ricostituì nel 1848 in cui il governo approvò i suoi nuovi statuti; risiede nel magnifico teatro di Via S. Marco che le appartiene, unitamente all'annesso casino.
Il 1760 vide nascere quella degli Adeguati che non ebbe lunga vita. L'anno 1790 si formò l'Accademia degli Avvalorati, sotto la protezione di Pietro Leopoldo, che ne convalidò gli statuti ai 19 Agosto.
Comprò il teatro detto dagli Armeni, e prese per in segna quella del vecchio teatro di Via Remota.
Al principio del corrente secolo il governo Napoleonico fondò l' Accademia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, composta dei più chiari ingegni dell'epoca. Un articolo dei suoi regolamenti disponeva doversi considerare luogo di sua residenza quello nel quale stava il segretario generale di lei.
Ed il suo general segretario era il dottor Gaetano Palloni prof. onorario dell' università di Pisa e medico del dipartimento di Sanità a Livorno. Quest'Accademia nel 1808 invitò con premio gli scrittori italiani a sviluppare il seguente Programma: "Determinare lo stato presente della lingua italiana, e specialmente toscana, indicare le cause, che portar la possono verso la sua decadenza, ed i mezzi acconci per impedirla." Valenti penne lo svolsero, ma il premio fu riportato da quel innamorato trecentista che fu il padre Antonio Cesari Filippino, colla sua classica Dissertazione sullo stato presente della lingua italiana, alla quale aggiunse, perfezionandola, il Dialogo delle Grazie.
L' imperiale e reale Accademia delle Stanze Civiche venne in prima approvata dalla regina Maria Luisa il 29 Marzo 1806, poi da Ferdinando III ai 17 Marzo 1815.
Ne facevan parte le famiglie nobili ed i cittadini che pagavano uno zecchino l'anno.
Nel pianterreno del palazzo comunitativo, ove fissò la sua residenza, si tenevan giuochi permessi, si davan feste di ballo, accademie musicali e letterarie.
Il gonfaloniere n'era il presidente; tre nobili ed un cittadino gli annui conservatori approvati dal governatore, i quali col computista, ricevevano per Natale una ricognizione di libbre dodici di caffè di levante, altrettante di zucchero in pergamena ed erano esenti da ogni tassa di giuoco. Nel 1840 rifece i suoi statuti, prendendo il nome di Società delle Stanze Civiche; dopo ott'anni trasferì la residenza in Via dei Fulgidi n. 3; nel 1873 in Via del Telegrafo n. 1; la sua arme, come s' è detto, è quella che appartenne all'Accademia dei Dubbiosi.
Giuseppe Vivoli ed altri sei amici fondarono nell'Aprile 1816 una società letteraria; il 2 Agosto prese nome Accademia Labronica, ed il 29 Novembre dell'anno stesso Ferdinando III ne approvava gli statuti, rifatti nel 1837. Suo scopo fu di promuovere il gusto e la cultura delle scienze , delle lettere e delle arti. Nel suo stemma era l'Ercole Labronico in piedi con accanto l'arme comunitativa della città ; sopra aveva scritto Eobur et Fides, sotto Accademia Labronica.


Pietro Parenti e Francesco Pistolesi ne furono il primo presidente ed il primo segretario. Nelle loro assidue letterarie adunanze i soci ebbero il felice pensiero di mettere insieme parte dei loro libri per formare una biblioteca comune. Nel 1840 contava già 7000 volumi; nel 1843 accresciuta ancora, venne aperta al pubblico regolarmente quattro giorni la settimana. Essendo però in seguito divenuta cosa troppo grave per la languente Accademia la spesa del suo mantenimento, i Sigg. Niccola Orsini, Luigi Fauquet e Silvio Orlandini proposero nel 1852, col consenso degli altri soci, di assicurarne l'esistenza a vantaggio del pubblico, donandola al Municipio, il quale non solamente con grato animo l'accoglieva ma, concedendole un annuo assegno, ne faceva la Biblioteca Labronica presente. Nel 1865 venne trasportata al secondo piano del R. Liceo. Aumentata sempre più per doni di benemeriti cittadini, e per la riunione delle librerie dei soppressi religiosi di Livorno (circa 25 mila libri essa conta presentemente 40,000 volumi; tra gli altri manoscritti possiede quelli d' Ugo Foscolo. L' Accademia Labronica ebbe la sua prima residenza nel soppresso convento di S. Giovanni, quindi s'adunava nel palazzo comunitativo, passò di poi colla biblioteca in Via degli Scali S. Giovanni Napomuceno n. 3 , in fine in Via degli Scali del Monte Pio n. 3; ora esiste solo di nome.
L'anno 1817 ebbe principio nel piccolo teatro Pelletier, l' Accademia Filodrammatica dei Nascenti, col sole sorgente dai monti nello stemma e le parole: Nascenti abbiamo nel sol la speme. Trasferitasi al teatro di Via Strozzi, visse fino al 1826. Nel 1849 un' altra se ne formò nello stesso teatro Pelletier, che, tre anni dopo, stampò i suoi regolamenti e prese il nome della prima; sopra il sole del suo stemma scrisse: Accademia Filodrammatica dei Nascenti; sotto: Oritur non moriturus, e passò essa pure al teatro del Vecchio Giardinetto, ora Gherardi Del Testa, in cui presentemente risiede. Ne hanno fatto parte distinti cittadini, e dalla medesima sono usciti egregi artisti, tra i quali il cav. Ernesto Rossi. Niccola Ulacacci n'è l'intelligente direttore.
Alcuni buoni e bravi esercenti l'arte salutare in Livorno convennero nel 1825 d'istituire un'Accademia o Società Medica, ad incremento della scienza medico-chirurgica ed a pubblica utilità. Approvata dall' autorità governativa, dispensava diplomi ai soci, e teneva le sue adunanze sopra la già farmacia Contessini in Piazza d' Arme. Leggevano dissertazioni scientifiche, coadiuvavano la confraternita della Misericordia, facevan visite ed operazioni gratuite ai poveri, procurando loro anche i medicamenti: pagavano lire 58 annue. Due volte riformatasi, son sette anni che sventuratamente si sciolse.
I Sigg. Francesco Rodocanacchi e Giovanni Ulrich promossero nel Giugno 1837 la fondazione e l'approvazione della Società del Casino di Commercio, collo scopo di procurare ai principali negozianti della città un appartamento riccamente mobiliato, che servir dovesse come luogo d'onesta ricreazione e di adunanza, per trattare e facilitare le operazioni commerciali. I soci non possono esser più di 200; pagano lire 50 d' entratura e lire 60 annue; la società deve rinnuovarsi ogni triennio finchè i suoi membri non saranno meno d'ottanta; i suoi statuti vennero rifatti nel 1865.
L' anno 1842 si formò l'Accademia dei Fulgidi, per l'acquisto del Teatro Rossini, il cui stemma è un sole raggiante sopra Livorno col motto: Di suo splendor rifulge. Gli accademici son 24 e posson giungere fino a 36: le azioni accademiche costano lire 800 l' una. Se le rendite del patrimonio del teatro non fossero sufficienti, l' Accademia si può imporre una tassa personale annua di lire 60: rifece il suo statuto nel Decembre 1867.
L'Accademia filodrammatica dei Concordi venne istituita nel 1863, ed essa pure ha dato bravi attori. Eseguì i suoi esperimenti in una vasta sala del teatro Goldoni, ed in quest'anno 1873 è passata in quello degli Avvalorati.
Finalmente nel 1869 si costituì l'Accademia Goldoni di 50 soci, i quali acquistarono il teatro del medesimo nome pagando ciascuno lire duemila.

Altra prospettiva è quella del Repetti,entusiasta dell'Istituto dei padri di famiglia, di cui il Piombanti non fa menzione.
" Istituto dei padri di famiglia. Nuovissimo e veramente meritevole di elogio è l' istituto letterario che fu aperto in Livorno il primo agosto dell'anno 1833 da una società di padri di famiglia benestanti, con la mira di fare educare nelle lettere e nelle scienze i propri figli, in vigilando a turno essi medesimi alla letteraria loro educazione, a cominciare dall'età infantile sino alla loro prima giovinezza.
Gabinetto letterario. Fu aperto in piazza d'Arme a Livorno nel 18a3 dai sigg. prof. Giuseppe Doverj e dott. Giuseppe Gordini, con lo scopo di riunire in un centro comune le notizie dei più lontani paesi, le cognizioni di ogni progresso, i lumi di ogni scoperta, i resultati di ogni ramo scientifico, le cose d'ogni letteratura.
Cotesto gabinetto letterario divenne infatti per sua natura il nucleo, dal quale germogliarono e sorsero diverse istituzioni filantropiche, le qnali sotto i nomi di società medica, di società pel mutuo insegnamento, di quella per gli asili infantili, dei padri di famiglia, e della cassa di risparmio, nacquero successivamente ed anche acquistarono forza e vita in cotesto stabilimento.
Accademia Labronica. Quest'accademia di scienze, lettere ed arti venne istituita ed approvata con sovrano rescritto dei 19 novembre 1816, ed il civico magistrato 1' autorizzò a tenere le sue pubbliche adunanze nel salone comunitativo.
Languiva ancora fanciulla quando, nell'aprile del 1837, credè di rinvigorirsi col rifondere i suoi statuti e coll'allargare le sue attribuzioni, proponendosi di promuovere in patria l'incoraggiamento, la propagazione delle cognizioni teoriche e pratiche, scientifiche ed artistiche , riguardanti l'industria, il commercio, l'agricoltura e qualunque altro ramo di economia pubblica e privata. L'Accademia è fornita di una biblioteca di circa 6000 volumi, dono per la maggior parte dei suoi membri, e precipuamente di due benemeriti socj defunti, il dottor Gaetano Palloni, ed il di lei primo presidente, Pietro Carculi.
Non dirò delle varie accademie letterarie che sono nate e morte in Livorno in diversi tempi, come quella de' Dubbiosi, eretta nel 1644, e l'altra che gli succede con il nome degli Aborriti, della quale contasi un volume di produzioni in versi, dedicato a Cosimo III sotto il titolo di Gioje poetiche per la liberazione di Vienna.
A queste due estinte di languore tennero dietro nel secolo XVIII le accademie dei Compartiti, degli Adeguati, detti Affidati, dei Toscolidi,e infine quella che figurò ai tempi del governatore di Livorno March. Carlo Ginori, e del preposto archeologo Filippo Venuti; la quale accademia prese per titolo Curiosi della Natura.
Finalmente l'unica superstite fraquelle nate nei secoli XVII e XVIII è l'accademia dei Floridi, che ebbe vita dopo l'anno 1797. Essa è degna di menzione e di lode, perchè fra gli altri oggetti che si propose vi fu quello di stabilire e mantenere a benefizio del pubblico due scuole, una di nautica e l'altra di lingua inglese, di provvedere i migliori giornali politici esteri per comodo del commercio; di dare due volte l'anno accademie di musica o di poesia.  Possedeva a tal uopo un vasto e magnifico locale accanto al teatro nuovo che fu cretto nel 1 806. Quello de nominalo il Giardinetto è stato di recente ricompralo da una nuova Accademia, detta del Casino, che lo fa restaurare e ripristinare all'antico uso.
Anche l'altro teatro pubblico di Livorno fu eretto nel secolo passato da una società di filodrammatici, denominata gli Avvalorati.





Bibliografia:

P. Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno 1846
Repetti Emanuele, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, Firenze1835 p.796
Giuseppe Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei contorni di Livorno, Livorno, Gio Marini Editore,1873  

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